GROTTAFERRATA. DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI GIAMPIERO FONTANA – DOPO UNA SETTIMANA – Si dimettono davanti al notaio Garavini, Pavani, Franzoso, Consoli, Spinelli, Mari, Famiglietti, Passini e Pompili. Cade il sindaco Luciano Fontana
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Grottaferrata, 20 novembre 2021 – Conferenza stampa
LE RAGIONI DI UNA CANDIDATURA
Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari e Cittadina emerita di Grottaferrata, dove ha vissuto dal 1957 al 1963, considerava la fraternità anche come “categoria politica”. L’8 maggio 2004, a Stoccarda, durante la giornata “Insieme per l’Europa”, dichiarò che “…espressione della fraternità in politica, è amare la patria, quella altrui come la propria: la più alta dignità, per l’umanità, sarebbe, infatti, quella di sentirsi un solo popolo, arricchito dalla diversità di ciascuno, e per questo, custode, nell’unità, delle differenti identità…”.
La Delibera di Consiglio comunale n. 14 del 27 aprile 2015, approvata durante l’Amministrazione comunale che mi onoro di aver guidato quale Sindaco, ha inserito il principio di fraternità nello Statuto del Comune di Grottaferrata. L’atto deliberativo, così recita:
La fraternità è il principio cardine a cui si richiama la mia candidatura a Sindaco di Grottaferrata, in occasione delle elezioni amministrative della primavera 2022, intendendo tale valore imprescindibile premessa di ogni azione o iniziativa che caratterizzerà la futura campagna elettorale e, auspicabilmente, il prossimo governo della Città.
La mia candidatura, pertanto, guarda innanzitutto ai tantissimi Cittadini grottaferratesi che, pur diversi nel rispettivo pensiero, intendono perseguire il bene comune realmente e senza pregiudizi di appartenenza. L’apertura e la disponibilità verso costoro è assoluta ed incondizionata.
Cosi come assoluta è la distanza da coloro che hanno sinora mal governato la Città, tutti indistintamente Sindaco, Assessori e Consiglieri, nonché da chi aveva la possibilità di contrastare il declino inesorabile imboccato da Grottaferrata, iniziato con la gestione commissariale insediatasi nell’ottobre 2016 e proseguito dal giugno 2017 ad oggi. Mi riferisco alle forze politiche e civiche rappresentate in Consiglio comunale che avrebbero dovuto incarnare il ruolo di opposizione, cosa che, purtroppo, non è mai seriamente e concretamente avvenuta, neanche ora che potrebbero esservi le condizioni per sfiduciare il Sindaco Andreotti. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
L’Amministrazione Andreotti, infatti, si è contraddistinta per il sostanziale nulla in termini di concreta realizzazione, anche delle linee programmatiche presentate alla Città nel 2017. L’attuale Sindaco ha costantemente “brillato” per scarsa affidabilità, pochezza dei contenuti ed un lessico confuso e greve (addirittura rivolgendo un “vaffa”, in diretta streaming, al Presidente del Consiglio comunale, in una delle ultime sedute svolte).
Un Sindaco accentratore assoluto di ogni decisione politico-amministrativa di rilievo, il quale ha avuto gioco facile nel fare e disfare a suo piacimento, agevolato dall’incompetenza della maggioranza che l’ha sostenuto (salvo l’attuale Vice Sindaco, tenuto a bada, qui si, con somma maestria), nonché – come detto – dall’appiattimento pressoché totale delle minoranze che mai, sottolineo mai, hanno realmente saputo o voluto svolgere appieno il ruolo di verifica e controllo, nonché di iniziativa che compete all’opposizione.
Neanche ora che potrebbero esservi le condizioni per porre fine all’opaca ed indolente consiliatura, alla luce dei vari riposizionamenti in conseguenza dei quali una Mozione di sfiducia al Sindaco andrebbe presentata e, auspicabilmente, portata a positiva conclusione. Ma tant’è.
Grottaferrata, dal giugno 2017 (ma già dalla precedente fase commissariale), è sprofondata nell’apatia e nell’oblio, abbandonata, sporca, priva di sostanziali sussulti di vitalità o fermenti di iniziativa positiva (e costruttiva), in grado di restituirle il ruolo che, indiscutibilmente, le spetta nel panorama castellano.
Certamente la pandemia da COVID-19 ha ulteriormente acuito la situazione di vuoto penumatico ed il sempre più grave cortocircuito tra Amministrazione comunale e Cittadini. Ricordiamo, tra gli altri “episodi” che hanno contraddistinto la Giunta Andreotti durante le fasi più acute della pandemia, i confusi videocomunicati del Sindaco (peraltro iniziati con abbondante ritardo rispetto all’avvio del lockdown e delle conseguenti restrizioni, e solo perché il Primo Cittadino veniva “tirato per la giacca” da più parti, incluso il sottoscritto) videocomunicati che, spesso, anziché chiarire la situazione e rassicurare la Cittadinanza, disorientavano ulteriormente le persone chiuse in casa. “Indimenticabile”, al riguardo, la folle Ordinanza con obbligo di derattizzazione di cantine e locali semi-interrati a cura dei rispettivi proprietari, in seguito maldestramente ri-orientata senza spiegare realmente i motivi dell’atto.
Tralascio l’aspetto della consegna degli aiuti alimentari ai più bisognosi o in difficoltà, sembra in diverse circostanze condotta direttamente da alcuni Consiglieri comunali non si sa bene secondo quali criteri ma, soprattutto, quali competenze, essendo compito degli Enti preposti (Protezione Civile, Croce Rossa, Associazioni che operano nel Sociale, ecc.).
E tralascio altresì i contributi economici concessi a pioggia, rispetto ai quali, fatti salvi gli aspetti legati alla privacy, non si è capito bene granché, come continua a capirsi ben poco.
La costante mancanza di trasparenza, la chiusura verso reali forme partecipative, il pregiudizievole e negativo approccio verso tutti coloro che hanno “osato” mettere in discussione il pensiero unico dominante (del Sindaco), hanno contraddistinto l’Amministrazione Andreotti sostenuta da un calembour finto-civico composto da personaggi che si professano civici, salvo ammiccare, dietro le quinte, a ben determinate aree politiche anche tra loro contrapposte. Una maggioranza i cui Consiglieri sono stati spinti a sottoscrivere un vero e proprio atto di sottomissione al Sindaco ed ai suoi voleri, pena la mancata ricandidatura (“qualcuna” disse di aver firmato senza aver compreso le finalità del documento…).
I tanto decantati (in campagna elettorale) “luoghi dell’abbandono”, giacciono ancor più dimenticati di prima. L’area ex Traiano, il Cavallino, la Bazzica, l’area della Bartolomeo Gosio, l’ex Mercato Coperto e tante altre zone della Città, specie nei quartieri periferici, languono nell’oblio. In taluni casi è calata una coltre di assordante silenzio (ex Traiano e il Cavallino), in altre situazioni sono stati approvati fantasiosi progetti milionari, la cui natura è conosciuta da pochi eletti e di cui non si comprende la fattibilità, attesi i costi esorbitanti (Bazzica e Mercato coperto). Il complesso del Gosio è sempre più fatiscente e preda di diffusa illegalità, anche e soprattutto di natura sociale ed urbanistico-edilizia.
L’abbattimento sistematico di centinaia di alberature, partendo dal “pretesto” dell’episodio climatico fortemente avverso dell’ottobre 2018. Le piantumazioni di nuove essenze arboree non si sa se/quando concluse (120 erano le piante acquistate che dovevano essere messe a dimora; alcune già seccatesi per mancanza di cura e manutenzione).
La situazione dei parchi pubblici, privi di chiara ed univoca gestione, addirittura chiusi a lungo e senza alcuna spiegazione dei correlati motivi (es.: il Parco degli Ulivi).
La sospensione dello svolgimento, presso la Centrale Unica di Committenza, delle commesse per l’affidamento di pubblici servizi, a partire dal bando di gara decennale per il Servizio raccolta rifiuti, conducendo le gare in proprio, senza la necessaria trasparenza e con risultati pessimi (a partire dalla gara per il Servizio rifiuti aggiudicata dal Consiglio di Stato, dopo che il Tar del Lazio aveva annullato l’aggiudicazione precedentemente approvata dalla Commissione nominata dal Comune).
Parimenti, l’indifferenza (o complice tolleranza?) rispetto alla “disinvolta” applicazione del criterio di rotazione previsto dal Regolamento comunale, per la ripartizione degli incentivi economici di cui all’art. 113 del D.Lgs. n. 50/2016, al personale degli uffici comunali.
Il grave disinteresse per l’esecuzione del Servizio raccolta rifiuti, i cui costi sono in costante crescita con ripercussioni sulla TARI pagata dai Cittadini, tentando di addossare le cause dei cattivi risultati alla precedente Amministrazione. Ricordiamo la “trionfale liberazione” dell’area artigianale nel dicembre 2019 (tuttora chiusa) ed il contestuale spostamento del cantiere raccolta rifiuti a Santa Palomba, ad oltre 20 km da Grottaferrata, che ha sottoposto le maestranze del Servizio ad un pesantissimo disagio psico-fisico durato oltre un anno, nel menefreghismo della Giunta e dei Consiglieri comunali, tanto di maggioranza che di minoranza.
Ed il nuovo Servizio raccolta rifiuti, avviato lo scorso mese di giugno, non ancora andato a regime, nonostante ciò dovesse avvenire entro 60 giorni, con tante criticità per i lavoratori, attuali e future, anche a causa di come dovrebbe essere impostata la raccolta differenziata secondo il nuovo Capitolato d’appalto. Ancora oggi, le maestranze sono abbandonate a loro stesse, nessuno si degna di ascoltarle e verificare attentamente quale è la situazione che vivono e perché.
La più volte annunciata Isola Ecologica, strategica per il Servizio raccolta rifiuti, non è stata ancora realizzata.
Interventi per la sicurezza annunciati e mai realizzati (intanto aumentano i furti nelle abitazioni, i furti di autovetture e financo delle gomme delle macchine parcheggiate in strada). Dopo le ore 20.00 e sino alle 08.00 del mattino, Grottaferrata è, di fatto, zona franca.
La manutenzione delle aree verdi pubbliche incomprensibilmente affidata a Ditte esterne, spendendo centinaia di migliaia di euro con risultati pessimi, quando il Servizio avrebbe dovuto essere svolto dal precedente gestore della raccolta rifiuti. E ad oggi non è dato sapere in che modo sarà svolto tale Servizio, visto che nel nuovo appalto decennale per la raccolta rifiuti non è prevista la manutenzione del verde pubblico.
La rimozione dei rifiuti abbandonati e la bonifica di discariche abusive, a lungo ignorata, effettuata spendendo inspiegabilmente decine di migliaia di euro quando il Servizio di rimozione e bonifica spettava, da Capitolato d’appalto, al gestore della raccolta rifiuti. Ancora in questi giorni, un affidamento diretto per oltre 25.000,00 euro ad una Cooperativa Sociale, per rimuovere la discarica a cielo aperto lungo il confine perimetrale con il Convento delle Suore Francescane, in Piazzale San Nilo.
Il tentativo, abortito, di eliminare il mercato contadino della domenica avviato nel 2015, per spostarlo in altra zona ed in giornata diversa. Lasciando in proroga permanente, ed assolutamente illegale, la conduzione dell’attuale gestione domenicale.
I contributi, sia comunali che sovracomunali, cui hanno avuto accesso determinati sodalizi locali (e solo quelli), in alcuni casi per finalità tutte da scoprire (oltre che da rendicontare). Ricordiamo, su tutte, la questione del Parco Patmos dove erano previsti specifici interventi di riqualificazione, per un importo di circa 24.000,00 euro.
Il mistero dell’affidamento del bar sito nel Parco degli Ulivi, prima assegnato e poi revocato, con il Parco perennemente chiuso, senza alcuna spiegazione alla Cittadinanza.
L’approccio disinvolto in tema di urbanistica, accantonando la Delibera di Consiglio n. 41/2015 che prevedeva la realizzazione di nuove opere infrastrutturali e servizi per la Città.
In oltre quattro anni sono stati rilasciati permessi di costruire a go-go, continuando ad accrescere lo sviluppo edilizio in zone prossime al collasso anche in termini di viabilità, come ad esempio il comparto Pratone, senza tuttavia prevedere nuove reti viarie, fognature, marciapiedi, illuminazione e quant’altro.
La Città è preda del traffico e dello smog ma i Consiglieri di maggioranza sono più interessati ad illuminare la sede comunale, nelle varie ricorrenze, o intenti a coniare slogan privi di concreto significato (es.: visit Grottaferrata).
E una nuova colata di cemento, sotto mentite spoglie di “rigenerazione urbana”, potrebbe assestare il colpo di grazia alla Città.
La perimetrazione dei nuclei abusivi edilizi, promessa e poi inspiegabilmente bocciata. La favoletta dei 3 milioni di euro appositamente stanziati in Finanziaria per completare il progetto dello snodo di Squarciarelli, realizzando la “bretella” per liberare il traffico nella zona di Pratone e dintorni. Ad oggi, nonostante i trionfalistici annunci di Sindaco, Assessori, Consiglieri comunali di maggioranza e Parlamentari di diversi schieramenti, non è accaduto nulla al riguardo.
La mancata manutenzione di gran parte delle strade comunali, pericolosamente dissestate. Le ricorrenti perdite idriche dai manti stradali, nonostante gli annunci roboanti di Andreotti di chissà quali provvedimenti verso ACEA, ricordando che il Sindaco non ha praticamente mai partecipato alla Conferenza dei Sindaci di ACEA ATO2, sede istituzionale preposta a discutere delle problematiche del Servizio Idrico Integrato.
E tantissime ulteriori criticità che evito di ricordare, anche per ragioni di tempo.
A fronte di tutto ciò, le voci dell’opposizione hanno stentato a levarsi ed il Sindaco ha avuto gioco facile nel fare quel che ha voluto. Il sottoscritto, pur non rivestendo alcuna carica elettiva, è spesso intervenuto pubblicamente con videointerviste, comunicati stampa e quant’altro, denunciando puntualmente le distorsioni politico-amministrative della Giunta Andreotti.
L’auspicio era che tali interventi fossero raccolti dalle minoranze e trasformati in attività di sindacato ispettivo (interrogazioni o interpellanze) o di iniziativa (mozioni, proposte di delibera). Ciò, purtroppo, non è quasi mai accaduto, a testimonianza, come detto, della colpevole inerzia dell’opposizione.
Ad ogni modo, la mia attività ha consentito di tenere informata la Cittadinanza su quanto accadeva all’interno di Palazzo Consoli e sulle ripercussioni per Grottaferrata.
Ed è in continuità anche con l’azione politica svolta in questi oltre quattro anni, che oggi presento la mia candidatura a Sindaco per le prossime elezioni comunali.
Le tre liste civiche a sostegno di questa proposta sono denominate “GROTTAFERRATA PER NOI”, “LA COMUNITÀ ALLA BASE” e “L’IMPRONTA”.
La prima lista, presentata nel 2014, ribadisce la priorità assegnata a Grottaferrata ed ai grottaferratesi.
La Comunità alla base pone al centro di ogni attività politico-amministrativa la Comunità Cittadina, privilegiando il bene comune nello spirito di fraternità soprarichiamato, ulteriormente evocato dall’abbraccio tra le due figure umane rappresentate. Abbraccio che incarna anche il bisogno di certezze, di riferimenti, tipico del periodo che viviamo segnato dalla pandemia da COVID-19. L’Impronta, infine, evoca il segno, tangibile e positivo, che la futura azione politico-amministrativa si propone di realizzare, tracciando la rotta per l’auspicata rinascita di Grottaferrata.
Passione, amore per la Città, impegno concreto e competenza: questi i requisiti che contraddistingueranno le 24 donne ed i 24 uomini che formeranno le 3 Liste, candidandosi per l’elezione al prossimo Consiglio comunale.
A breve inizierà un’attività di selezione delle candidature attraverso la raccolta dei curricula di coloro che intenderanno prendere parte attiva alla proposta. Inoltre, subito dopo le Festività natalizie e di fine anno, è in programma lo svolgimento di un Corso di Formazione per Amministratori comunali, a Grottaferrata, per individuare, anche attraverso una qualificata fase formativa, coloro che dimostreranno di possedere le necessarie competenze, oltre alle imprescindibili qualità umane e valoriali, per essere inseriti nelle 3 Liste.
Il percorso individuato nasce dall’esperienza che il sottoscritto ha acquisito durante i 3 mandati di Consigliere comunale e di Sindaco di Grottaferrata. Per questo, qualora la maggioranza dei Cittadini di Grottaferrata vorrà accordare il consenso a questa proposta, non occorrerà inventare nulla: il programma esiste già, ripartendo dalle linee programmatiche approvate con Delibera di Consiglio comunale n. 17 del 3 ottobre 2014, attualizzandole allo scenario odierno ed alle nuove normative nel frattempo intervenute.
La conoscenza della macchina amministrativa e del territorio, la consapevolezza delle problematiche da affrontare con urgenza: queste, tra le altre, le garanzie per far rinascere Grottaferrata.
Il futuro è qui, adesso!
Grazie.
Giampiero FONTANA