Per dare qualche indicazione, diciamo che era stabilita nel primo PRG adottato nel 1979 ed inviato alla Regione Lazio, come previsto dalla normativa. il PRG di Ciampino fu rinviato dalla Regione Lazio nel 1983 diventando uno strumento operativo a tutti gli effetti.
In virtù di questo strumento urbanistico riprese con maggior vigore l’attività edilizia. Questa volta nella piena regolarità. Nel Piano Regolatore Generale vi era anche l’area artigianale di intervento pubblico, di sei ettari, localizzata in Via Lucrezia Romana. Fu anche dato l’incarico di predisporre un progetto di massima all’arch. Ugo Gentile il quale presentò anche l’elaborato riportato nell’articolo. Eravamo all’anno 1989. Un anno fatidico in cui si celebrava il congresso del Partito Socialista a Milano (l’introduzione di questo particolare politico non è irrilevante perché portò delle conseguenze anche nella città di Ciampino). Di fatto, chi scrive questa nota divergeva con il segretario Bettino Craxi per alcune situazioni interne più che in quelle esterne per cui, essendo delegato azionale, intese dare un segnale di un dissenso che raggiunse un risultato simbolico del sette per cento a fronte di una maggioranza “Bulgara” del 93 per cento).
A quel punto, la maggioranza del partito socialista locale ebbe la bella idea di togliere il supporto al proprio sindaco facendolo dimettere. L’intento era quello della semplice sostituzione del sindaco, sempre del Psi. Ma i calcoli erano sbagliati. Cogliendo l’occasione, la Dc ed il PCI fecero un accordo politico. Accortosi dell’errore il Psi chiese al proprio sindaco di non dimettersi, ma era troppo tardi. Chi aveva retto la città per nove anni non poteva dare il segno di essere attaccato alla poltrona per interesse personale. (Continua…)
EDITORIALE DEL DIRETTORE RESPONSABILE DEL GIORNALE MURALES
(NONCHE’ EX SINDACO DAL 1980 AL 1989)
A CIAMPINO INIZIA L’ERA DEL PCI (1989-1991)
A seguito dell’accordo DC-PCI si insedia una nuova Giunta.
Antonio Rugghia, già vicesindaco in una giunta di sinistra, viene eletto sindaco.
Inizia una profonda revisione delle iniziative prese dalla giunta precedente. La qual cosa potrebbe anche avere una sua logica, ma quello che è inaccettabile è che il PCI cambia totalmente rotta circa le sue stesse scelte che erano state condivise nella giunta di sinistra nel primo mandato 1975-1980.
A partire dalla politica urbanistica! Uno dei casi di maggior rilievo fu quello di far sparire la scelta di portare avanti l’eliminazione dell’Area Artigianale di intervento pubblico! E lo fa in modo subdolo ed ambiguo.
Grazie ad argomentazioni ingiustificate, la Giunta comunale di Ciampino si fa modificare un primo finanziamento di 300 milioni di lire per l’inizio della realizzazione del Piano. La somma viene dirottata in zona di Morena dove viene impiegata per la creazione di un “Plateatico” di scarsa importanza strategica non rendendo conseguenziali le motivazioni addotte per il cambio di finanziamento. (Ogni eventuale precisazione è ben accolta!). (Continua…).