Come abbiamo già detto, ma ritorneremo sull’argomento. Il Comune era in possesso di fabbricati fatiscenti, la storia la racconteremo in altri momenti, in quanto piuttosto lunga e complessa.
Dunque, che cosa accade? Per motivi imperscrutabili, ma che si prestano alla più fantasiose ipotesi, i nuovi amministratori decidono di abbandonare la costruzione della Casa Comunale, di cui avevano “ereditato” l’area, l’inizio dei lavori con grande struttura in cemento armato (di cui è ancora visibile una metà). Qual era l’alternativa? Ristrutturare pezzo per pezzo un’altra “regalia” conquistata con coraggio da Sebastiano Montali, ossia la ex Cantina Sociale del Gotto d’Oro. Tutto giustificato dall’opportunità di realizzazione della sede del Municipio. Ad essa si potevano allora, ma anche ora, associare le più fantastiche valutazioni… L’opera era stata iniziata grazie ad un progetto assegnato con un concorso pubblico, con una commissione composita di cui facevano parte consiglieri comunali di Ciampino, tecnici della Provincia e della Regione, rappresentanti degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti. Insomma una commissione ad altissimo livello. Il progetto vincitore fu elaborato dall’arch. Bruno Fioravanti, ciampinese della prima ora.