Comunicato stampa FONDAZIONE SAPIENTIA MUNDI ONLUS –
PIAZZA DEI QUIRITI 3
00192 ROMA (RM)
Prot 14042025 Roma li 14 aprile 2025
Oggetto: Convegno internazionale: «Etica Civile ed Etica Spirituale».
Con l’assegnazione del Premio Paolo VI 2025 a Graziella Ciriaci, in riconoscimento dell’indiscussa rettitudine morale e del bene profuso alle persone più fragili, il 14 aprile c.a. si sono conclusi i lavori del Convegno: “Etica Civile ed Etica Spirituale”, iniziati il 28 marzo con l’arrivo degli studenti delle università straniere aderenti alla Fondazione Sapientia Mundi.
Lo studente Edoardo Bigioni (Italia) ha messo in evidenza il declino politico, culturale e filosofico degli ultimi anni prevaricati dal potere mediatico secolare, laddove la democrazia ha sostenuto il diritto all’affermazione personale ad ogni costo, al contrario di quanto afferma Papa Francesco, ovvero che il diritto universale impone all’uomo di fermarsi se il suo interesse lede i suoi simili “Etica civile sorretta spiritualmente”.
Il modello dell’uomo del XIX e XX secolo, proteso al profitto economico, ha prodotto nefaste conseguenze all’ambiente ed ai rapporti umani originando il mondo dell’Homo homini lupus e dell’homo œconomicus, dediti alle guerre per accaparramento.
Al contrario, l’interpretazione che il benessere del singolo nasce dalla condivisione legata a mutue relazioni umane, può condurre all’etica dell’antropologia e della buona politica che irrompe nel mondo economico.
Il bene comune intreccia la filosofia e la teologia e con esse il pensiero umano con riferimento alle radici bibliche e cristiano-patristiche, con le esplicitazioni proprie del magistero sociale della Chiesa, che ne disegna le prospettive teologico-morali.
Il “Bene Comune”, a detta dello studente Manuel S.J. Montero de Silva (Argentina), è alla base del Giubileo della Speranza in un assoluto equilibrio umano, indulgente, paziente, comprensivo, e presente nelle Medical Humanities che costituiscono il naturale ponte tra diverse discipline, protese al superamento delle umane fragilità. L’introduzione delle Medical Humanities, secondo lo studente Henry Marie Castrillo (Spagna), consente di estendere la nozione di “bene comune”, già applicata ai soli beni ambientali, a concezioni eterogenee, grazie ad un approccio scientifico interdisciplinare ampiamente condiviso.
Marc Brown (Austria), a conclusione dei lavori, ha ribadito che il “bene comune” è presente nella socialità dell’uomo, espressa nel bisogno del reciproco sostegno dalla nascita al fine vita, che non limita la nostra unicità ma genera il paradigma della umana interdipendenza da un’alterità e rende tangibile il legame dell’uomo con Dio e con gli altri uomini, uniti in un Unico Amore.
In questo Bisogno di Amore si riconosce la nostra comunità scientifica, vicina a Papa
Francesco, che augura a quanti in epigrafe una Buona e Serena Pasqua.
Il Presidente Cav. Prof. Giuseppe Anelli